Tempo addietro ho partecipato ad un concorso letterario indetto a Pisa dalla casa editrice Del Bucchia.
Una prima edizione dedicata al mondo delle donne: erano ammessi racconti scritti solo da autori donne, la giuria era composta da sole donne e l'argomento d'ispirazione era il rapporto fra le donne di famiglia, nonne, madri, figlie e nipoti.
Il tema mi ha subito tentato e preso coraggio mi sono buttata nell'impresa :-)Ebbene il mio coraggio mi ha premiata ed il mio racconto è arrivato in finale ed è stato pubblicato in una piccola raccolta delle opere (15 racconti e 15 poesie) vincitrici.
Quindi ora siete pregati tutti di andare a comprare il libro e leggere il mio racconto! ;-)
Vabbé...
Avete un po' di tempo?
Siete comodamente seduti?
Allora buona lettura ...
Il giorno della mia nascita se lo ricordano tutti
Il giorno della mia nascita se lo ricordano tutti! Ero la primogenita e sono nata molto in ritardo rispetto a quanto i medici si aspettavano. Essendo la prima ho fatto anche piuttosto fatica ad uscire e pare che avendo il visino un po' patito e un po' paonazzo...mi avessero messo in ultima fila ben lontana dal vetro attraverso il quale sguardi curiosi cercavano di riconoscere lineamenti familiari nei sonnacchiosi visini dei neonati.
Non solo ero paonazza ma anche rossa di capelli e come dice mia mamma parevo un'arancia!
Nessuno si aspettava una bimba rossa, mia nonna era piuttosto preoccupata, aveva visto girottolare per il reparto un padre di pelo fulvo ed era convinta che avessero confuso i neonati.
Quando mi portarono dalla mamma erano quindi un po' tutti perplessi e se non sono stata rimandata indietro è grazie alla mia trisnonna che, tutta commossa, aperse il suo bellissimo ciondolo e ne tirò fuori una ciocca di capelli del marito: rossi come i miei!
Da lui prendo il nome Federica ed è grazie a lui che faccio parte di questa strana e non comune famiglia.
Ecco come i geni ti possono cambiare la vita!
Quando ero piccola fantasticavo sulla mia infanzia ed immaginavo di essere la figlia di qualcun altro,
immaginavo una vita diversa in una famiglia diversa, immaginavo destini incrociati e risvolti da favola...quand’ero piccola avevo tanta fantasia!
Poi sentivo i commenti degli amici...” Sei la copia di tuo padre”.
Poi guardavo il nonno e ritrovavo il mio naso sul suo volto, solo un po’ più grande.
Allora sentivo di non essermi persa in un gioco del fato ma di appartenere a quella mamma e a quel papà che mi avevano così tanto desiderata.
E’difficile trovare in se stessi delle somiglianze che siano nel carattere o nei tratti fisici, eppure negli anni si impara a riconoscerli, a rivedere gli atteggiamenti, le abitudine dei nostri familiari in noi stessi, a crucciarci di riscontrare gli stessi difetti, le stesse debolezze.
Quando sei un cucciolo guardi il mondo con occhi diversi, vivi di ingiustizie, di punizioni, di giochi e coccole e di premi, non esistono problemi e se esistono sono al contempo pesantissimi e impalpabili, come le nuvole nere che precedono il temporale … talvolta si avvicinano minacciose ed incombenti per poi scomparire un pochi istanti sospinte da un vento provvidenziale.
Mi ricordo che mamma e nonna bisticciavano spesso.
Queste baruffe scoppiavano improvvise, senza che nessuno, o almeno io, ne capisse la ragione. Una frase detta male, un’intenzione fraintesa e l’armonia di parole che fino a poco prima le aveva unite, si trasformava in battibecco. Io le guardavo, un po’ intristita, separarsi indispettite.
Allora ero tutta per la nonna! La nonna era un idolo che mia sorella ed io veneravamo con passione.
Ogni anno passavamo l’estate nella sua casa di campagna e lei ci faceva giocare in mille modi. Possedeva un’incredibile capacità creativa ed era allegra e divertente. Una supernonna in tutti i sensi.
Io la vedevo con gli occhi adoranti di nipote e mi dava fastidio che la mamma le trovasse sempre da dire e fosse sempre così antipatica con lei. Mi sembravano così diverse …
Oggi mamma e nonna continuano a bisticciare, ma io, oggi, ho una diversa percezione della vita.
Oggi mi rendo conto di quanto in realtà siamo simili. Stesso carattere deciso, stessa visione unilaterale di quel che le circonda. Ognuna di loro ama proporre la propria opinione, i propri gusti, vuole che tu li condivida e che ammetta che siano i migliori. Nonna forse con l’età si è un po’ addolcita, ha imparato il “vivi e lascia vivere”.
Mamma no! Ora sono io a scontrarmi più ardentemente con lei e mi chiedo se la stessa somiglianza che lega la mamma alla nonna, non leghi me a lei, rendendo il nostro confronto senza una possibile soluzione.
Simili di generazione in generazione, tenute insieme dalla nostra educazione, dai nostri pensieri, dai nostri valori; qualche volta controvoglia, ma sempre con amore.
Molto spesso ho creduto che quello che nonna mi raccomandava, fossero solo consigli frutto di una società passata, di una rigida educazione sentimentale e comportamentale. Consigli che appartenevano ad un’altra epoca, non più attuali, non più applicabili alla gioventù che stavo
vivendo.
Non mi sento vecchia né fuori moda dicendo che, invece, mi sbagliavo enormemente e che le regole della vita non cambiano mai. Certo cambiano un po’ i costumi, ma i giudizi su questi, no.
L’uomo nel suo intimo, nella sua parte animale, non muta e continua a cercare quello che sente più vicino al suo essere interiore.
Ovviamente eccezioni ci sono sempre state e sempre ce ne saranno, ma il cerchio della vita e’ piuttosto monotono e prima o poi tutti si lasciano andare al suo girare. Con “monotono” non intendo dire noioso, piuttosto tradizionale.
La vita che viviamo oggi è sotto molti punti di vista migliore di quella delle nostre nonne. Abbiamo molte più comodità a portata di mano, le nostre case sono più calde e confortevoli, ci muoviamo più velocemente e facilmente, comunichiamo più velocemente e facilmente.
Basti pensare al fatto che oggi persino i bimbi delle elementari hanno un cellulare quando, una volta, specialmente nei paesini, c’era un telefono pubblico posto all’interno del bar del paese.
Io avevo circa vent’anni quando sono usciti i primi cellulari e mi facevano tanto ridere alcuni amici che si chiamavano da una via all’altra del centro per annunciare, magari, un ritardo di soli cinque minuti.
Oggi ne ho trentasette ed anch’io ho perso il buon senso e faccio anch’io le stesse stupide telefonate!
Una volta la nonna con le sue amiche si scrivevano lunghe lettere e si emozionavano quando arrivava il postino e ricevevano l’attesa risposta.
Per poco anche io ho gioito di quella trepidazione, dell’ansia di aprire la busta, riconoscere la cara calligrafia e leggere le notizie, probabilmente vecchie già di giorni.
Oggi c’è Facebook che tiene uniti tutti e nessuno, oggi abbiamo internet che se per un verso ha del miracoloso, per l’altro ha reso impersonale ogni comunicazione scritta.
Certo non ne potrei fare a meno: mio fratello vive in Panama ed il piacere di conversare con lui guardandoci attraverso il monitor di un computer non ha veramente prezzo e penso, allora, a quanto fosse triste per coloro che avevano parenti all’estero non poterli vedere anche per anni.
La tecnologia ci ha fatto fare un balzo avanti inimmaginabile ai tempi dei nostri nonni, per loro oggi siamo davvero dei marziani ed ancora a me certe nuove applicazioni ed invenzioni appaiono un po’ da marziani.
Tuttavia la miglior educazione è ancora quella che ci viene dalle generazioni passate, quella che i nostri genitori ci hanno impartito sotto l’occhio vigile dei nostri nonni.
Quando si incontra una persona gradevole, ben vestita e composta la si definisce con nostalgia “ persona d’altri tempi”, sottintendendo tempi migliori.
Il mio nonno era un gran signore, si scopriva il capo per salutare un signora e cedeva sempre il passo quando la buona creanza e la sua sensibilità lo richiedevano. Non ha mai detto una brutta parola, mai un’espressione volgare o poco gentile; aveva un’eleganza nel modo di parlare e muoversi che pochissimi oggi hanno.
Se ne trovano ancora di queste figure, si vedono ancora passare queste coppie anziane discrete e ben vestite, quei vecchietti che, come dico io, te li porteresti a casa!
Quando queste persone non ci saranno più, non ci sarà più testimonianza del modo di vivere passato, di un mondo più semplice, più pulito, più decoroso nonostante tutto.
Non sono vecchia e tuttavia, evidentemente, sono ancora più vicina alle generazioni passate che a quelle odierne. Sono forse l’ultimo anello di continuità col passato e tocca a me coltivare ciò che di valido ho imparato e vissuto per renderne testimonianza negli anni e negli animi che verranno.
Mia madre soleva immaginare tenendomi per mano che, nello stesso istante, suo papà, morto quando lei era ancora giovane, tenesse per mano lei e che lui stesso fosse tenuto per mano dal nonno e così avanti in una lunga catena di affetti.
Io posso raccontare molto delle persone che non ho conosciuto nella mia famiglia, perché di loro ho sentito parlare per molti anni; posso parlare ancora di più delle persone che ho conosciuto e che
hanno riempito la mia vita da quando sono al mondo.
Persone comuni nelle loro debolezze, speciali nella loro unicità e nei loro pregi, persone coraggiose che hanno affrontato momenti duri con onestà e speranza. Alcune mi hanno insegnato attraverso i loro errori, altre attraverso l’esempio di una vita retta e morale.
Questo grande bagaglio, questa grande ricchezza, un giorno spero di poterla condividere con mia figlia e passare a lei un po’ di saggezza antica.
Le racconterò dei suoi nonni, dei suoi bisnonni e ancora più lontano nel tempo. Farò in modo che le loro voci risuonino ancora nell’aria ed il loro spirito faccia ancora da guida a me ed a lei.
Mostrerò le loro foto e la bellezza di quei volti che inviterò a ricercare negli altri.
Oggi il mondo ci offre infinite possibilità che se solo fossero accompagnate da valori sani e pensieri puliti ne farebbero un mondo davvero magnifico.
A mia figlia cercherò di passare proprio quei valori per dare, almeno a lei, una visione della realtà più felice e completa.
Grazie per l'attenzione <3
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| eccomi mentre ricevo il mio attestato di riconoscimento...ero emozionatissima! |
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| ecco la copertina...non è graziosa? |


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