giovedì 9 maggio 2013

Con la testa fra le nuvole 9° capitolo

Oggi c'è un bel sole e sembra che la primavera/estate sia finalmente arrivata!
Peccato che la pioggia dei giorni scorsi abbia abbattuto tutti i fiori che erano sbocciati ai primi, e comunque tardivi, raggi del sole!
Pazienza...ne arriveranno di altri e più belli :-D
Ma eccoci giunti all'epilogo della mia storia. Epilogo virtuale, perchè, nella realtà, ho lavorato in Alitalia per i cinque anni successivi al racconto. Poi è successo quel che tutti sapete e molti di noi sono rimasti fuori.
Ma questa è un'altra storia e meno divertente.


Con la testa fra le nuvole

Capitolo nono

Certamente la nostra professione rende molto indipendenti, ci permette di vivere dinamicamente e forgia il carattere e il fisico.
Per contro rende un po' più difficili i rapporti interpersonali.
Il fatto di mancare così spesso da casa toglie molto tempo alla nostra vita sociale, perché non sempre riusciamo ad avere libero il canonico week end e non sempre i nostri amici sono disponibili quando noi potremmo esserlo.
Per noi sono tutti giorni feriali ...non valgono le tradizionali festività, si lavora a Natale, Capodanno, Pasqua se previsto dal turno e vi assicuro che passare le feste lontano dai cari, non per scelta ma per dovere, è alquanto spiacevole.
Ancor più che con gli amici, i problemi si presentano con il fidanzato o ragazzo o compagno che dir si voglia.
Non che sia impossibile avere una relazione, ma certo ci vuole da entrambe le parti un grande impegno, tanta comprensione e disponibilità.
Molti uomini non accettano l'idea che la loro donna passi così tanto tempo fuori e spesso in compagnia maschile.
Posso anche capirli, perché la frequentazione è essenziale in una relazione ma, come mi sono sovente trovata a dire, vedersi è importante, esserci l'uno per l'altro, lo è ancora di più.
Per quanto riguarda poi, possibile gelosie, dico solo che la fiducia in un rapporto di coppia è fondamentale e bisognerebbe sempre ricordarsi che quando noi partiamo, anche le nostre dolci metà rimangono sole e passibili di sospetto.
Fatte queste premesse, le mie più care amiche sono tutte single e non sempre vivono serenamente questa condizione.
Io stessa per lungo tempo ho alternato momenti di solitudine a frequentazioni più o meno lunghe. L’equilibrio mai!
Eppure la vita che facciamo ne richiede tanto.
È bello sapere che a casa una persona speciale ti aspetta e che, oltre a tutto questo girovagare, c'è un punto fermo a cui rimanere legate.
La necessità di sicurezza, unita alla naturale predisposizione della donna a stringere il legame con il partner e al tempo limitato che abbiamo a disposizione per noi stesse, fa si che, forse, noi assistenti di volo, si spaventi un poco il genere maschile.
L'unione fra la nostra effettiva libertà e questo sentimento di insicurezza, crea un cocktail dal quale l'uomo tende generalmente a fuggire.
Egli poi, è naturalmente spaventato dall'impegno sentimentale e fino all'ultimo reclama la sua natura di cacciatore.
Se mettiamo insieme le due cose ecco spiegato perché tante brave e belle ragazze rimangono sole.
Smettiamola di tacciare le hostess di libertinaggio.
Siamo semplicemente donne e come tali vogliamo essere considerate, donne il cui lavoro non pregiudica e non influenza il carattere, la predisposizione o la serietà.
Talvolta ho momenti di malinconia...vorrei non dover partire, vorrei rimanere accanto al ragazzo che amo.
Il lavoro mi porta via del tempo che desidererei invece passare solamente con lui.
Lui, che mi accompagna in ogni viaggio.
Lui, che verso nel mio caffè al posto dello zucchero.
Lui, che offro ai passeggeri insieme all'acqua naturale e gassata.
Quanti secondi si possono contare in un giorno...ogni secondo è un pensiero dedicato a lui. 


Questa è la mia storia.
È la storia di tante ragazze come me, innamorate e fedeli, timorose che la lontananza possa portarci via quel prezioso tesoro che è l'amore, quel senso di calore che non ci fa sentire mai sole e che ci da la forza per affrontare le difficoltà con spirito leggero.
Perché il mondo può continuare ad agitarsi, ma io ho te.
E così ognuna di noi lotta per tenersi il proprio uomo. Credetemi...spesso si fanno veri sacrifici, ma che importa se non ci reggono le gambe quando saranno le sue braccia a sostenerci?!
Queste siamo noi!
Donne libere e coraggiose, donne fragili esposte alle intemperanze delle situazione.
Siamo quei volti sorridenti che vi accolgono premurose, quelle mani sicure che vi presteranno cura e attenzione.
Siamo soldatesse in prima linea, che rispondono ai colpi di mitraglia con dolcezza e comprensione.
Siamo persone...che veniamo ferite dalla maleducazione e dall’indifferenza, ma non ve lo lasciamo capire.
Siamo professioniste ed amiamo la nostra professione.



 

 

venerdì 3 maggio 2013

Con la testa fra le nuvole 8° capitolo

Oggi volevo festeggiare con voi e ringraziarvi per il piacere che avete mostrato nei riguardi del mio blog e delle mie avventure aeree :-D
Ho da un po' superato le 1000 visualizzazioni e sono FELICISSSIMAAA  e ancora vi ringrazio :-)
Come vi avevo accennato siamo arrivati in fondo ma vedrò di divertirvi ancora con nuovi racconti perciò continuate a seguirmi :-)
Questo capitolo è un assaggio dei posti che ho visitato e dei particolari che mi hanno colpito delle singole città. Alcune delle mie riflessioni le avrete fatte anche voi, chissà! 
Molte cose sono un po' cambiate rispetto al racconto. Oggi  potrei definirlo "documento storico del bel mondo che fu".
Come sempre, mettetevi comodi e godetevi la lettura :-)


Con la testa fra le nuvole

Capitolo ottavo

Il nostro operativo di volo non prevede tratte intercontinentali e anche in Europa siamo un po' limitati.
La nostra compagnia si occupa prettamente di fideraggio ovvero trasporto di passeggeri dagli scali periferici agli scali maggiori chiamati "Hub", ovvero Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
Come già detto operiamo molto in Italia e, all'estero, in Francia, Germania, Svizzera, Austria, Spagna e ci stiamo aprendo anche ad alcuni scali dell’Europa dell’est.
Io volo molto in Europa e ciò mi ha permesso di visitare città bellissime e non proprio a portata di automobile, vivendole un poco da autoctona, facendone mia la personalità.
Ogni città ha la sua personalità e i suoi abitanti ne sono permeati o piuttosto è il contrario e allora è il carattere degli abitanti a dare l'impronta alla città!?
Mi piace però pensare che sia vera la prima delle ipotesi e che quando si gira per Parigi si diventi un poco parigini, a Berlino ci si senta berlinesi e a Barcellona un po' catalani!
Non abbiamo sempre il tempo per una vera e propria visita, ma sosta dopo sosta la città perde il carattere di estraneità, prendi confidenza con le strade, i negozi, i bar, ristoranti, scorci di quartieri e parchi e alla fine ti senti a casa un po’ ovunque. 



Questa è una splendida e confortante sensazione.
Così è per la camera d'albergo, che diventa la tua seconda abitazione e da fredda e asettica diventa intima e conosciuta, un luogo dove riposare la mente e il corpo in serena agiatezza.
Questo processo di familiarizzazione è molto importante per noi naviganti.
La nostra è comunque una vita disordinata seppur interessante e abbiamo bisogno di punti di riferimento ancor più di altre persone.
Sentiamo il bisogno di ricreare altrove il nido che lasciamo ogni volta che il lavoro ci chiama.
Se ci sentissimo perennemente forestieri in giro per il mondo, credo che non riusciremmo a vivere la nostra quotidianità con la stessa gioia ed energia.
A me personalmente spaventerebbe molto.
Non è facile davvero: ci si arricchisce molto da un lato, si perde molto dall’altro. 


Da quando sono assistente di volo le distanze per me sono un'opinione: non mi sgomenta muovermi da un capo all'altro dell'Italia o improvvisamente decidere di partire per chissà quale destinazione.
Questo posso farlo grazie alle facilitazioni di viaggio di cui godiamo e che mi permettono di viaggiare a costi relativamente contenuti.
Anche questo è uno degli aspetti positivi della nostra professione…e se non giri per tuo conto, lo fai per lavoro ed è comunque simpatico pensare di svegliarsi a Nizza e cenare a Monaco di Baviera per rientrare in Italia il giorno seguente e gustarsi un'ottima pizza napoletana.
Tutto questo è strabiliante, anche se in realtà non ho il tempo di realizzare tutti i miei spostamenti quando sono in servizio.
Quello che ancora e sempre mi affascinerà, è poi poter vedere il mondo dall'alto.
Vi sarà certo capitato di sorvolare le alpi…è sempre uno spettacolo di grande bellezza ma all'alba ed al tramonto acquista una dolcezza che incanta e fa desiderare di non tornare più a terra.
La vista soave dei laghetti di montagna che ammiccano fra una vetta e l'altra o quella maestosa dei laghi lombardi con le loro cittadine che impreziosiscono le sponde.
Splendidi, ma non chiedetemene il nome…riesco solo a riconoscere il lago Maggiore!
Inaspettati gli avvicinamenti su Barcellona: venendo dalla Francia si sorvola una lunga striscia di spiaggia dorata (la costa Brava) e si è già talmente bassi che si riescono quasi a contare gli ombrelloni aperti. Tutte quelle villette con le loro piscine che sembrano tante finestre aperte su un cielo azzurro sotterraneo.
Poi la città…dapprima gli agglomerati si intensificano disordinati, ma ecco le strade che mettono ordine fra le case; viali ampi tutti perpendicolari al mare, per un attimo la città sembra una grande scacchiera e un attimo dopo l'aereo vira, cambia prospettiva e l'ordine si disfa.
Riusciamo ad intravedere il porto, la Sagrada Familia (non molto evidente in realtà, quindi si deve prestare attenzione per vederla) e di nuovo la periferia e la campagna.
Vi sto annoiando? Come è possibile? Con tante volte che ci sono stata non ho neppure cominciato ad assuefarmi a questo panorama!
La bellezza di Firenze, la grandiosa estensione di Roma con l'Altare della Patria che brilla nel suo candore, Milano e il suo Duomo…visti dall'alto sembrano plastici perfettamente eseguiti.
Se un giorno vi succedesse di incontrare una hostess intenta a scattare fotografie dai finestrini dell'aereo, beh…siate certi che quella sono io!
Lo faccio per mia madre che ha una folle paura di volare, voglio mostrarle cosa si perde, voglio immortalare per lei quelle montagne di nuvole bianche che prendono le forme più strane e che sono belle da ammirare dal basso ma sono stupefacenti quando ci si vola accanto.
Se non facessi questo lavoro, credo che mi piacerebbe fare l'eterna passeggera!
Ancora ricordo quando andai al Cairo in vacanza, passammo sul deserto,ora roccioso, ora sabbioso e denso e sorvolando la città ci apparvero le piramidi. Che visione eccitante!
Come si può avere paura di tutto questo?
Forse un giorno riuscirò a portarla in volo con me e chissà che quello non sarà il primo di tanti viaggi!? 

Subito la porterei a Vienna, una città che amerebbe immediatamente.
Capitale dell’Impero Austro-Ungarico è rimasta regale, grandiosa ed elegante. 


Famosa anche per la Torta Sacher e per i suoi Valzer, nonché per l'affascinante principessa Sissi, offre ai suoi visitatori molteplici svaghi: dalle romantiche passeggiate in carrozza alle pinacoteche ed ai musei, dalle immersioni nei verdeggianti parchi alle immersioni negli eleganti e ricercati negozi del centro.
Solo il clima non le è amico: durante l'inverno il freddo è tremendo, esasperato dal vento forte che raramente l'abbandona, spesso nevica, ma ciò dona maggior fascino alla città. L'estate è calda, troppo, così suggerisco a chi volesse prendere una vista di Vienna di privilegiare il periodo primaverile o quello autunnale.
Come seconda destinazione sceglierei per mia madre Monaco di Baviera, altra splendida città ricca di storia e cultura.
Allegra e gaudente ad ogni angolo trovi una birreria o le tipiche Stube dove puoi gustare gli squisiti wurstel bianchi e quei prelibati arrosti e il famosissimo stinco al forno con patate e crauti…solo a menzionarlo ho l'acquolina in bocca!

Molto conosciuta è la birreria detta del Furer, ampio e luminoso locale saturo di tavoli e panche di legno. Al centro della sala una banda musicale, vestita secondo i costumi tradizionali, suona e canta per tenere allegri gli ospiti generosamente sostenuta dai numerosi boccali di birra che si susseguono veloci tra risate e brindisi. È impossibile non farsi travolgere da tanta gioia di vivere!
Dato che non tutti i colleghi amano la cucina tedesca e dato che se mangiassimo sempre così pesante non entreremmo più nell'aereo, ci siamo mossi alla ricerca di qualche alternativa, scoprendo non solo un posticino dove cucinano pollo in tutte le maniere ( la carne bianca si sa è più leggera) ma anche un ristorantino italiano dove preparano ottimi primi piatti e la pasta è cotta al dente.
 
Non stona il fatto che finalmente si può ordinare in italiano…parola di italiana!!
Un altro pregio di Monaco e della Germania in generale è la percentuale inferiore d’IVA che viene calcolata sui prezzi. Così le signore che vogliono sbizzarrirsi in spese pazze, di bei negozi se ne trovano parecchi, lo possono fare a cuor leggero. 

Da non mancare è la piazza del mercato con i suoi banchi di spezie, tè e infusi, frutta presentata come opera d’arte e chioschetti di fiori raccolti per lo più in coloratissimi e profumati bouquet di varie grandezze.
Punti di ristoro, circondati da tavolini e ombrelloni, sono pronti ad accoglierci per poter assaporare deliziosi piatti locali o semplicemente gustosi panini, farciti con formaggi e salumi tedeschi, immersi nel festoso circolare del mercato.
Zurigo e Ginevra sono soste che non amiamo particolarmente.
Tutto carinissimo e ben ordinato, ma quando leggi il menù al ristorante conviene consultarlo dalla parte dei prezzi se non si vuole finire a lavare i piatti in cucina!
Però hanno entrambe il loro fascino legato, in particolare, ai laghi su cui si affacciano.

È possibile naturalmente affittare delle piccole barche o approfittare delle gite organizzate per ammirare le belle ville che guarniscono le sponde. L'acqua del lago non è per niente sgradevole, forse più calda e più corposa (passatemi l'aggettivo) di quella del mare.
Di Ginevra è molto graziosa la città vecchia.
Una volta visitammo un parco dotato di un'area per giocare a scacchi. Beh, obbietterete voi, non c'è nulla di anormale in questo...se non che la scacchiera era dipinta sull'asfalto e i pezzi erano alti circa mezzo metro.
Per lo meno, io non avevo mai visto nulla di simile ...ma so che in qualche posto, chissà dove, organizzano anche delle partite di scacchi viventi, dove i vari pezzi sono rappresentati da persone in carne ed ossa.
A Stoccarda il nostro albergo fa parte di un complesso chiamato SI CENTRUM che riunisce un teatro, due alberghi, varie birrerie e stube e un meraviglioso centro benessere.
Il centro è organizzato come un'isola tropicale con piscine calde e fredde, cascatelle, gabbie con pappagalli e diverse piante dalle foglie larghe sparse ovunque.
Trovi ogni tipo di sauna, bagni turchi alle diverse essenze, vasche idromassaggio e solarium.
All'esterno e all'aperto, c'è una grande piscina calda dove puoi stare immerso mentre magari nevica!!
Un piccolo paradiso dove bearsi e volersi bene ...e come nell'Eden è di rigore il nudo integrale!
Qui la mia mamma non potrei davvero portarcela!
Invero è un po' imbarazzante all'inizio, si vedono girare donne e uomini completamente nudi ma perfettamente a proprio agio. Nessuno fa caso l'uno all'altro e tutto si svolge nella più completa naturalezza per cui, dopo i primi imbarazzati tentativi di mostrare il meno possibile, (è permesso girare avvolti nell'asciugamani), ci si rilassa e ci si lascia andare a questo clima.
Nonostante ciò, io evito sempre di andare con l'equipaggio.

Una cosa è farsi vedere da degli sconosciuti, altro è girare fianco a fianco con colleghi di lavoro.
A loro è permesso vederci solo vestite!